stefano vizioli
stefano vizioli

Stefano Vizioli, diplomato con il massimo dei voti e la lode in pianoforte e regista di fama internazionale, ha lavorato con direttori d'orchestra quali Muti, Abbado, Bartoletti, Mariotti, Gatti, Dantone e ha creato regie in tutto il mondo, dalla Scala al Lyric di Chicago, dalla Fenice di Venezia al NCPA di Pechino al Colon di Buenos Aires. Ha realizzato trasmissioni radiotelevisive per la Rai inerenti al mondo della lirica. Molte sono le sue produzioni in DVD, quali Don Pasquale della Scala diretto da Muti, il Trovatore, Rigoletto per il Festival Verdi di Parma con Leo Nucci, Madama Butterfly, I due Figaro, Luisa Miller, Motezuma, Il Barbiere di Siviglia, La Dori. 
Molte produzioni sono legate alla riscoperta in tempi moderni di capolavori del barocco, quali la Veremonda di Cavalli rappresentata nel 2015 allo Spoleto Festival Usa, il Motezuma di Vivaldi diretto da Curtis, I due Figaro di Carafa al Rossini Festival di Bad Wilbad, La Dori di Cesti al Festival di Musica Antica di Innsbruck.  
Sua è la prima esecuzione in Italia di Notte di Maggio di Rimsky Korsakov al Comunale di Bologna. Nel nome di una cultural diplomacy ha creato progetti trasversali quali OperaBhutan, ovvero Acis and Galatea di Händel nel cuore dell’Himalaya, e Japan Orfeo, una rivisitazione del capolavoro di Monteverdi integrato al teatro Nōh, all’orchestra Gagaku e alla danza Nihon Buyo. 
Nell’ambito del sociale ha rappresentato Amahl e gli ospiti notturni al carcere minorile Pagliarelli di Palermo.Molto vasta è l’attività didattica in Italia e all’estero di Vizioli, che ha collaborato con Bloomington Indiana University, Cincinnati University, El Paso Utep University, l’Università di Pisa, la Sapienza di Roma, l’Università di Stavanger e la Fondazione Cini di Venezia. 
Quattro tesi di laurea sono state scritte su sue regie. Ampia è stata la collaborazione con artisti moderni e contemporanei quali Ugo Nespolo, Gianni Dessì, Renato Guttuso e Luigi Veronesi. 
Dal 2017 al 2020 è stato Direttore Artistico del Teatro Verdi di Pisa: con l’aforisma non dare al pubblico quello che desidera, ma quello che non sa di desiderare, le sue stagioni si sono distinte per l’audacia e l’innovazione delle proposte, e a titoli popolari se ne sono alternati altri desueti e di grande fascino, Le inaugurazioni di stagione con Pia de Tolomei di Donizetti, Beggar’s Opera di John Gay ed Empio Punito di Melani hanno attirato un concorso di pubblico e critica nazionale ed internazionale, portando il teatro ad un aumento degli abbonamenti di oltre il 16%, di cui gran parte under 30. 

Update 5 gennaio 2021